01 Marzo 2015
Ore 07,48
Tangenziale Sud,
Brescia
Coda chilometrica, tutti fermi!
Sto andando in ufficio per l’ultima volta, mi sono licenziata un mese fa ed ora è arrivato il grande giorno.
Sono felice di averlo fatto, mi sono sentita subito leggera, anche se le parole di mio padre mi rimbombano nella testa:” hai un posto di lavoro importante, con contratto a tempo indeterminato, perchè farlo? Pensaci bene!”
Come dargli torto?
Sono partita che ero una ragazzina, 20 anni e poco più con poca esperienza e molta voglia di fare. Dopo aver studiato per diventare stilista mi sono trovata a lavorare in un piccolo ufficio di paese.
Assicurazioni. Impiegata semplice.
La titolare era sempre fuori impegnata a trovare nuovi clienti, quindi mi sono dovuta arrangiare, fin da subito ho dovuto svegliarmi e imparare quanto andava fatto, in più riuscivo a piazzare qualche polizza e a farmi ben volere dai clienti.
Poi le cose hanno iniziato a cambiare.
Siamo stati assorbiti da una grossa agenzia assicurativa. Una tra le più grosse del Nord Italia.
La pressione è salita, il boss veniva in ufficio spesso. Doveva sistemare gli arredi e impostare il lavoro secondo i loro canoni mentre io non sapevo che fine avrei fatto.
Licenziata o altro?
Lavoravo duro e in silenzio senza conoscere il mio destino, fino a quando, a soli 3 mesi dell’acquisizione,
una chiamata: “vieni in sede, dobbiamo parlarti!”
Lo stomaco che si chiude e il sapore acido della paura mi è salito in gola, stavo per essere fatta fuori?
Sono salita in macchina e sono partita, incontro alla risposta…
“Te la sentiresti di gestire qua in sede tutti i nostri collaboratori? Ti abbiamo osservata e sei brava, se dici si il posto è tuo!”
150 collaboratori, 150 macchine da guerra che avrebbero dovuto muoversi secondo le mie disposizioni e il mio coordinamento.
A 27 anni sei un po’ incosciente e un po’ ambiziosa, quel tanto che basta per avermi fatto dire si!
La routine, poi, ha preso piede.
Sveglia alle 7 e ufficio fino alle 19. Tutto il giorno tutti i giorni.
Andava bene, ma non ero felice. Non era il mio mondo.
Nei week end durante i pranzi di famiglia, invece si affrontava sempre gli stessi argomenti:
la trattoria della nonna, le ricette della nonna, le cantine dello zio e via discorrendo sul mondo eno-gastronimico dove ero cresciuta e dal quale avevo imparato tantissimo.
Mio papà non faceva che ripetermi che avevo quel talento che solo in pochi chef aveva potuto trovare ed io per passione pura, leggevo, guardavo video e mi informavo.
Mia nonna Anita era una cuoca formidabile, quelle cuoche che con pochissimo riusciva a farti emozionare davanti ad un piatto, non cucinava, creava, non era una cuoca, ma un’artista.
Purtroppo non ho potuto conoscerla, ma mio papà è cresciuto con quei sapori, quei profumi e quelle emozioni. Da sempre guidato dai ricordi insegue i risultati di mia nonna, ma è perennemente insoddisfatto, dice che è irraggiungibile.
Ho imparato le ricette di Nonna Anita attraverso i piatti, i ricordi e gli appunti di mio papà e sai cosa ti dico? Sono fortunata!
Ogni tanto sfoglio il diario che sta scrivendo, dove si appunta tutte le ricette e le modifiche, la sua bella grafia, la precisione e i dettagli di quei piatti che rivivono.
Tradizione ferrea. Piatti che seguono la mia filosofia di cucina:
L’assoluta qualità delle materie prime.
Invece ho conosciuti Nonna Rita, lei in cucina era tradizione contadina allo stato puro, cucina casalinga basata su pochissimi piatti, ma resi celebri da anni di esperienza e ricette segrete.
Che bello andare a trovarla in campagna a giocare!
Mi sono fatta prendere la mano dai ricordi, ma torniamo a noi:
ho lavorato altri due anni così fino a quando ho sentito soffocarmi letteralmente, volevo una vita diversa, fatta di passione e di amore per quello che facevo, ma come potevo fare?
28 anni, 8 passati in assicurazione e la voglia di inseguire il mio sogno, lavorare in cucina, si ma come?
Neppure i consigli del mio ragazzo sembravano sbloccarmi:
“Provaci, non è mai tardi se metti sul tavolo la passione e la competenza!”
Ho tergiversato un po’, poi ho aperto il portellone dell’aereo e sono saltata nel vuoto.
Quei salti che ai chiudendo gli occhi e trattenendo il respiro. Che ti smuovono la pancia, che ti fanno sentire fragile, impaurita, un po’ pazza, ma sicuramente viva!
Ecco il piano, dimissioni e iscrizione, con il TFR, alla CAST ALIMENTI, una delle due migliori scuole di cucina d’italia e tra le prime al mondo.
Iginio Massari come fondatore, preside e docente.
Una follia!
Sai come è andata a finire poi? Continua a leggere.
Dopo tre mesi ho iniziato il corso di pasticceria, con il maestro Magni ed ho avuto la fortuna di seguire lezioni con dei mostri sacri del settore:
- Un corso approfondito con il maestro Iginio Massari
- Una giornata al suo laboratorio
- Lievitazione con il campione del mondo di panettoni
- …
Ho portato a casa molto da quelle esperienze, ma soprattutto mi sono trovata nel mio mondo dove la cura del dettaglio, la precisione e la scelta del meglio del meglio sono ingredienti primari e fondamentali.
Arriviamo a fine luglio e alla consegna dei diplomi piango, piango di gioia, commozione e orgoglio quando i docenti mi ripetono in continuazione che sono stata la migliore allieva e che ho dimostrato talento e dedizione che hanno visto solo nei migliori passati in quella scuola.
Ogni commento simile io mi giravo verso i miei famigliari e con gli occhi lucidi li fissavo come per chiedere conferma che stessero proprio dicendo a me.
Un sogno. Che bello!
E poi l’incubo.
Uscita dalla scuola mi sono messa all’opera, volevo iniziare subito a lavorare e quindi impiegavo la maggior parte del mio tempo a mandare curriculum o presentarmi di persona per chiedere una chance!
Poi a casa ripassavo e provavo tutto quello che avevo imparato alla scuola.
Una piccola esperienza di un mese come aiuto cuoco in un ristorante rinomato del Garda.
A casa di nuovo.
Forse ero stata ottimista, tanto nero e poche occasioni per fare esperienza vera.
Passa qualche mese e sono demotivata, forse ho combinato un casino, forse ho sbagliato tutto. E giù lacrime.
Mi iscrivo alle agenzie per il lavoro e…
…apro anche ai lavori simili alle mie precedenze esperienze lavorative.
Una piccola sconfitta, una breccia che si apre e diventa voragine in me!
Arrivano proposte dal mondo assicurativo.
Tengo duro, non voglio distruggere il mio sogno, ne rifiuto qualcuna.
Ancora un mese senza nulla di fatto.
Il telefono squilla, l’agenzia del lavoro, mi cercano:
Responsabile amministrativa e controllo qualità di una ditta di carpenteria.
Assunzione a tempo indeterminato immediata, buonissima paga e vicino a casa.
Ok, accetto!
Fisso l’appuntamento con il titolare e ci stringiamo la mano. Dobbiamo solo formalizzare il tutto.
Salgo in macchina, mi sento strana, delusa, rassicurata, ma spenta!
Fine dei sogni, Anna. Benevenuta nella realtà!!!
A casa e controllo la mail. Sto per cancellare quelle che…aspetta!!!
Oddio! Mi hanno risposto i gestori della casa di riposo di super lusso a cui avevo mandato il CV, vogliono incontrarmi perchè la CAST è una garanzia e loro vogliono uno Chef certificato per la loro struttura.
Li incontro il giorno stesso e mi vogliono, da subito.
Disastro!!! Come faccio adesso?
Ho già detto si all’altro.
Non dormo la notte, se prendo un impegno devo rispettarlo, ma qua ho la chance della vita, che casino.
Decido che la sincerità è l’unica strada, quindi inizio a scrivere una mail al titolare della ditta dove gli spiego le scelte del passato, la mia passione per la cucina, la mia follia del licenziamento, l’inseguire un sogno e la demoralizzazione nel non riuscirci e quindi nel decidere di lavorare per lui.
Mi apro, non mi faccio sconti e scrivo tutto, proprio tutto in quella mail.
Infine gli spiego la proposta di lavoro per la cucina e della mia scelta di seguire il cuore e provarci.
A malincuore la scelgo di rimangiarmi la parola e rifiutare il suo impiego.
Mi sento in colpa, chissà come l’ha presa, chissà quanti insulti e a ben ragione! Gli ho stretto la mano dando la mia parola!
Quanto mi spiace!
Il giorno dopo il titolare mi risponde.
Ho timore di aprire la risposta, ma con mia grande sorpesa è una mail bellissima, piena di umanità e rispetto per la mia scelta.
Mi augura il meglio e scrive anche che gli fa piacere che abbia scelto di provarci e apprezza il fatto che abbia scritto tutto, con sincerità, per spiegargli le mie ragioni.
Qua inizia la mia carriera in cucina.
Ho scelto di condividere il mio percorso con te perchè mia nonna diceva sempre che l’ingrediente principale è l’amore e la passione per quello che fai, cosi i piatti da ottimi diventano super, diceva mentre mescolava il sugo con il suo mestolo di legno o mentre attizzava il fuoco per fare la polenta.
Non sono una cuoca con un freddo CV che assembla ricette, ma sono convinta che tutto entra nel piatto e che la mia mission non sia ‘far da mangiare’, ma servire in tavola un’emozione.
Oggi ho messo in cascina molta esperienza, ho lavorato per la residenza anziani più lussuosa in Italia, diventando capo-cuoco.
Ho iniziato dal basso come aiuto cuoco in una mensa privata per bambini e sono diventata capo cuoco prima e responsabile di tre centri cottura che si occupano di ristorazione a 360 gradi.
Mi sono fermata? Certo che no.
Ho svolto attività di catering e di servizi di altissimo livello in strutture ricche di storia e fascino…
Ma perchè ti sto raccontando tutto questo? Semplice!
Perchè da un anno ho provato a fare un ulteriore passo, un altro salto…
Ho deciso di riunire tutte le mie esperienze e competenze in una attività ristorativa unica e innovativa.
Ho fatto partire il mio lavoro di Personal Chef.
L’ho miscelata con l’attenzione alla cucina per anziani e bambini, ai grandi numeri, all’esigenza di essere organizzata e precisa (aiutata dall’esperienza organizzativa) ed è nata la mia prima proposta:
Cucinare in casa dei miei clienti, che io vedo come amici, per eventi importanti e degni di essere ricordati! Creando piatti stellati da poter assaporare a casa propria, cullati dal calore dei propri cari.
Tu ti godi la festa ed al resto ci penso io ed il mio team!
Visti gli ottimi risultati, ho affiancato a questo anche un progetto on-line con due obiettivi:
- Interagire con le persone a 360° trasmettendo loro ricette, consigli, esperienze di vita… conoscendoci e scambiando conoscenze! Per questo ho dato vita al mio Gruppo Facebook, assolutamente gratuito al quale ti invito a partecipare cliccando qui sotto:
- Creare il primo menù cronologico d’Italia. Quest’idea è nata dall’esigenza di soddisfare le molte richieste di “Chef a domicilio” alle quali mi spiaceva dire di no. Quindi, una volta deciso insieme il menù adatto all’occasione, preparo un cofanetto con tutto il materiale necessario a riprodurlo in autonomia a casa propria, descrivendo tutti i passaggi in ordine cronologico con un approccio da Chef. Non posso limitarmi a dirti come fare il primo, il secondo ecc.! Quindi, anche con semplici strumenti casalinghi e scarse competenze in cucina, puoi ottenere il tuo menù d’effetto e stupire i tuoi ospiti perchè ci penso io a seguirti passo passo nelle varie preparazioni e a darti i tempi per avere tutto pronto al momento giusto, ad esempio: spesso devi partire dalle patate per il contorno, poi passare alla mousse per il dessert e finire col sugo per il primo…
Forse sono stata influenzata dai miei studi di moda, ma a me piace pensare alla cucina come ad un abito sartoriale fatto su misura: ad ognuno il suo.
Ecco, la mi cucina deve essere così: unica e fatta apposta per la persona che la richiede, per questo sono una Personal Chef!
Ti preannuncio anche che ho altre novità che bollono in pentola…
Vuoi un piccolo assaggio?
Ok!
Ti dico solo che per le materie prime che scelgo e utilizzo per la tua tavola non mi basta più il km0 e sto per abbattere anche quello…!
Per qualsiasi esigenza, consulenza o per farci una chiacchierata su cosa potrei fare per te, scrivimi qua:
Ci sentiamo presto con le novità che ti ho promesso…
Anna
